Io non uccido by Manuel Negro

Io non uccido by Manuel Negro

autore:Manuel Negro [Negro, Manuel]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Fazi Editore
pubblicato: 2024-03-14T12:06:21+00:00


19

#laprova

Nell’attesa ho paura, allora mi rifugio nei ricordi.

Ma questa volta non mi danno alcuna serenità, anzi mi agitano e non riesco a concentrarmi.

Sono preoccupato per mia nonna, per Lory e in tutto questo dovrò anche recitare un monologo comico.

Sbircio oltre la tenda del camerino per assicurarmi che non ci sia il tatuato con i baffoni alla Vittorio Emanuele II, ma non lo avvisto.

Invece vedo molto bene il solito Rascel che svetta in consolle, Buenafuente accanto a lui e in terza fila Alex la poliziotta.

La osservo da lontano e devo dire che ha proprio qualcosa che mi affascina. Saranno gli occhi verde cangiante, sarà la sua arguzia, sarà che non batto chiodo da nove mesi.

Se per molto tempo non hai rapporti con una donna, succede qualcosa di incredibile. Dopo tre mesi, inizi ad abbassare le pretese, dopo sei comincia a piacerti anche una che se fa una seduta spiritica appare il fantasma e le dice: «Qui sono io che devo fare paura, non tu».

Quando al nono mese inizi a trovare attraente anche la nonna del tuo vicino di casa, allora devi iniziare a preoccuparti. Questo non è il caso di Alex, perché lei è davvero una donna molto interessante e sono contento che stasera sia venuta. Sia per l’aiuto che forse potrà darci, ma anche perché dopo tanta attesa ci vedremo.

Siccome non aveva risposto al messaggio d’invito, durante il viaggio da Torino alla Valle dei Sioux, ho deciso di telefonarle.

«Ciao, sono Eddy».

«Ciao, Eddy, come stai?».

«Tutto bene grazie, e tu?».

«Non c’è male».

«Allora, ti aspettiamo alla Valle Dei Sioux. Non puoi dire di no, ci tengo molto».

Lei dapprima ha tentennato, affermando che domani mattina lavorava presto, ma poi sono riuscito a convincerla dicendo che non avremmo fatto molto tardi. Insomma, come si dice sempre quando si esce con gli amici: «Dai, andiamo a bere qualcosa, ma stiamo poco».

Poi suona la sveglia perché devi alzarti per andare al lavoro, ma tu sei ancora a bere nel locale.

La guardo e penso che in questi anni non ho mai avuto una fidanzata fissa, preso com’ero dal mio lavoro. Forse sarebbe ora di mettere la testa a posto e lei sembra davvero la donna giusta, sebbene non sappia molto della sua vita.

Stasera cercherò di scoprire qualcosa in più su di lei, anche se l’occasione non mi sembra delle migliori. Infatti, l’idea è quella di coinvolgerla in un’indagine segreta e alla fine chissà cosa penserà di questa storia.

La situazione è proprio strana: al primo appuntamento le racconto di un pazzo criminale che rapisce le persone. Quindi immagino che al secondo come minimo dovrò coinvolgerla in una sparatoria e al terzo per fare colpo dovrò invadere la Polonia.

Chiudo la tendina con un colpo secco e cerco la concentrazione per rileggere il testo del mio pezzo, anche se ormai lo so a memoria per averlo scritto e riscritto centinaia di volte.

Se non riusciremo a risolvere l’enigma, il monologo sarà del tutto inutile. Infatti, se non cambia qualcosa, domani dovrò comunicare a tutti la mia rinuncia al Festival.

Ma chi diavolo può



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